Stasera in TV: Novembre, con Jean Dujardin - riscopri la nostra recensione

Da Manon de Sortiraparis · Pubblicato su 7 aprile 2023 alle 10:25
Un anno dopo Bac Nord, Cédric Jimenez ha presentato il suo nuovo film, Novembre, trasmesso stasera alle 21.10 su Canal+. Rileggete la nostra recensione!

Un anno dopo Bac Nord, Cédric Jimenez torna con un nuovo adattamento di un fatto di cronaca, anzi con un nuovo thriller esplosivo: Novembre, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2022. In questo film, Cédric Jimenez racconta i cinque giorni successivi agli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi e la frenetica caccia agli autori di questi atti barbarici da parte dell'unità antiterrorismo e delle forze di polizia francesi. Il film sarà trasmesso in televisione venerdì 7 aprile alle 21.10 su Canal+.

Jean Dujardin, che assomiglia a Gilles Lellouche - la loro fusione definitiva sembra più vicina che mai - interpreta il braccio destro del capo dell'unità antiterrorismo (Sandrine Kiberlain), inevitabilmente in tensione alla luce degli eventi. Fin dalla prima scena del film -pura azione che è, in fin dei conti, un rifacimento della famosa scena di Bac Nord sui piani di un palazzo marsigliese, qui trasferita in Grecia - il film adotta un ritmo frenetico che non abbandonerà per tutte le 1 ora e 30 minuti di Novembre, sostenuto da bassi ovattati e da una colonna sonora costante e frenetica nello stile di un blockbuster americano, nuova nicchia di Jimenez. È semplice: non c'è una sola frase pronunciata da Dujardin che non sia urlata o inveita.

A lui si contrappongono una Sandrine Kiberlain dal pugno di ferro e dal guanto di velluto, anche se allo stremo delle forze, e una Anaïs Demoustier più che impegnata, che fa quello che vuole fino al punto di non rispettare più alcuna procedura - si badi bene, anche alcune azioni di polizia condotte secondo le regole suonano un po' vuote. Rimane l'interpretazione, toccante per precisione e fragilità, di Lyna Khoudri, che assume il ruolo non semplice della giovane testimone vicina ad Hasna Aït Boulahcen, che aiutò a localizzare il cugino di quest'ultimo, Abdelhamid Abaaoud, a Saint-Denis e che vide la sua vita distrutta a causa di questa collaborazione, avendo lo Stato francese inizialmente rifiutato il suo status di testimone protetto, all'epoca ancora riservato ai pentiti.

La suspense è decisamente presente. Con il suo montaggio nervoso e dinamico, Novembre è un'opera d'intrattenimento efficace che tiene con il fiato sospeso. Ma Jimenez tralascia una parte importante degli attentati del 13 novembre, sia all'interno che all'esterno delle mura dello SDAT: l 'emozione che ha attraversato la schiena di tutti noi quella notte, e il trauma che ancora permane.

Il lavoro della polizia è ovviamente encomiabile, e la scelta di Jimenez di non mostrare alcuno degli attentati - e quindi di non scadere in un grossolano sensazionalismo - e di parlare solo dei fatti, delle riunioni, dei telefoni che non smettono mai di squillare, delle azioni e degli ordini impartiti, è una scelta come un'altra. Ma questo trattamento parziale è un po' scomodo, perché è così lontano dallo shock, che è molto reale, provato da milioni di francesi che sono stati colpiti in un modo o nell'altro. Lo stesso vale per i personaggi di Jimenez, i cui nomi e corpi sono ridotti a un'uniforme, a una funzione o a un posto davanti allo schermo di un computer, senza alcuno sforzo o desiderio di raccontarci di più su questi uomini e donne che hanno fatto e dato tutto per proteggere la Francia.

Non c'è nemmeno un pensiero per le vittime e i sopravvissuti, a parte alcune brevi ma toccanti interviste ai loro letti d'ospedale. Jimenez si concentra sulle ricerche della polizia nei giorni successivi agli attacchi allo Stade de France, al Bataclan e alle terrazze parigine; il microcosmo dell'attività antiterrorismo; Le fotografie autentiche utilizzate nel film - quelle di Abdelhamid Abaaoud e degli altri terroristi, che non sono ritratti da attori - ancorano Novembre a una realtà che esige il rispetto di tutti gli aspetti di questa notte drammatica, compreso quello delle emozioni.

Pensare che una tragedia nazionale di tale portata e ancora così fresca possa essere riassunta in un film d'azione di un'ora e mezza ci fa venire voglia di rivedere il documentario 13 Novembre: Fluctuat Nec Mergitur, per ricordare la profondità e la vulnerabilità di tutti i protagonisti di quella notte, vittime ed eroi.

Informazioni pratiche

Date e orari di apertura
Il 7 aprile 2023

× Orari di apertura approssimativi: per confermare gli orari di apertura, si prega di contattare la struttura.
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