La tempesta Ciaran si preannuncia come una grande tempesta e la regione di Yvelines non sarà risparmiata. Prevista nella notte tra mercoledì 1 novembre e giovedì 2 novembre, avrà un impatto anche sulla regione di Parigi, nonostante sia meno esposta rispetto alle regioni atlantiche. In un'ottica di prevenzione, alcuni siti simbolo della regione hanno deciso di chiudere i battenti.
Giovedì 2 novembre, quindi, i Giardini e il Parco del Castello di Versailles, il Domaine de Marly e il Domaine de Trianon non saranno aperti al pubblico. È inoltre inutile visitare la mostra Noël Coypel, Peintre de Grands Décors, che resterà chiusa giovedì. Fortunatamente, per coloro che avevano programmato una visita, il Castello di Versailles rimane aperto.
Per coloro che avevano programmato di recarsi allo zoo di Thoiry, in particolare per le Lumières Sauvages, ricordiamo che anche il sito sarà chiuso il 2 novembre. Per coloro che hanno prenotato i biglietti sono previsti rimborsi.
Dalle 4 del mattino alle 14 del pomeriggio, si prevedono raffiche superiori a 100 km/h nella parte occidentale della regione, anche alle porte di Parigi. La parte orientale della regione potrebbe essere meno colpita, ma la prudenza è comunque d'obbligo. E non è tutto: sono previste piogge leggere durante la notte, che potrebbero essere seguite da rovesci, potenzialmente fragorosi, al mattino.
Il pericolo è noto: queste raffiche violente potrebbero causare la caduta di rami di alberi. Come sottolinea Guillaume Séchet, noto meteorologo e fondatore del sito Météo-villes, questi alberi sono ancora coperti di foglie, il che aumenta il carico del vento e il rischio di caduta dei rami o addirittura di sradicamento. Tuttavia, ci rassicura che al di sotto dei 120 km/h è improbabile che si verifichino danni gravi. Il suo consiglio? Evitare le passeggiate nella foresta.
Quindi, se state cercando un buon programma per la giornata, vi consigliamo vivamente di optare per attività al chiuso. Il tempo ci ricorda quanto la natura possa essere imprevedibile. Restiamo vigili e approfittiamo di questi momenti per (ri)scoprire tesori culturali al riparo dalle raffiche.