I fan hanno atteso con il fiato sospeso la serie live-action di Netflix tratta dal manga One Piece, che è finalmente arrivata sulla piattaforma giovedì 31 agosto.
E avevamo paura: i fan pensavano che One Piece fosse inadatto, e a ragione. L'universo colorato e assurdo diEiichirō Oda è unico e cartoonesco. E con gli otto episodi che compongono questa prima stagione, la serie firmata Steven Maeda e Matt Owens ci ha rassicurato! Infatti, è in cima alle classifiche della piattaforma in 86 paesi. I fan possono ora attendere con ansia l'annuncio di una seconda stagione.
Questa prima serie di episodi adatta logicamente il primo arco del manga, e quello che possiamo già notare è che dopo i fallimenti di critica e popolarità di Death Note e Cowboy Bebop, Netflix ha imparato la lezione offrendo uno show fatto dai fan, per i fan. Alcune scene sono molto fedeli al manga originale e sono state trasposte quasi esattamente come erano. Scopriamo i primi passi del giovane Luffy nel mondo della pirateria. Il giovane dal cuore grande, allegro e un po' semplice, vuole incarnare la differenza tra i pirati rimanendo buono ed evitando la violenza gratuita, e trovare il One Piece, il tesoro del re dei pirati, Gold Roger, giustiziato 22 anni prima.
Come nel manga, a lui si uniranno presto Roronoa Zoro, uno spadaccino che non ha paura di sporcarsi le mani, e Nami, una navigatrice ladra e bugiarda. I tre dovranno affrontare una serie di nemici nel tentativo di prendere piede sulla Grand Line, un oceano popolato da pirati assetati di sangue e mostri marini. I fan del manga sanno già che i tre non resteranno insieme a lungo.
Il tutto è generoso e coinvolgente, e le impressionanti ambientazioni del manga sono ben ricreate. In breve, ci siamo appassionati, e non poco! La bonomia diIñaki Godoy nei panni di Luffy è accattivante, nonostante la sua costante recitazione eccessiva (inevitabile con un personaggio del genere), ma sono i personaggi secondari che spiccano davvero, Baggy il Clown e Zoro in particolare. Entrambi sono interpretati magnificamente da Jeff Ward e Mackenyu. Tuttavia, ci aspettiamo una regia un po' più virtuosa nella seconda stagione, perché mentre le scene d'azione sono ben controllate, gli artifici e i trucchi di montaggio utilizzati per limitare gli effetti speciali sono ancora un po' troppo evidenti. Così come la regia, che utilizza un po' troppo spesso gli stessi punti focali e gli stessi stili di ripresa.
I fan apprezzeranno la serie, che regge bene fino alla fine, ma che dire dei nuovi arrivati? L'universo di One Piece può essere vasto e immensamente ricco (105 volumi compongono il manga, in stampa da oltre 26 anni), ma si può benissimo intraprendere l'avventura con la serie live-action, che ovviamente non è solo per i conoscitori. È una serie accessibile a tutti, che piacerà a grandi e piccini, senza essere sovraccarica di ammiccamenti, riferimenti oscuri o altri dettagli incomprensibili per chi non conosce questo universo. E chissà, forse vi ispirerà a iniziare il manga!
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