The Next Room: il dramma di Pedro Almodóvar sull'eutanasia con Julianne Moore e Tilda Swinton

Da Julie de Sortiraparis · Pubblicato su 21 novembre 2024 alle 13:36
Il film drammatico di Pedro Almodóvar The Next Room, interpretato da Julianne Moore e Tilda Swinton, esplora la complessità delle amicizie femminili e dei loro segreti. Nei cinema l'8 gennaio 2025.

Il maestro del cinema spagnolo Pedro Almodóvar torna con The Next Room, un dramma struggente interpretato da due grandi attrici, Julianne Moore e Tilda Swinton. Il regista, noto per opere ricche di emozioni come Tutto su mia madre e La Mauvaise éducation, questa volta adatta il romanzo What Are You Going Through di Sigrid Nunez. Il film esplora la complessa relazione tra due donne che sono state amiche per molti anni e che si riuniscono dopo anni di lontananza. Con un cast impressionante che comprende anche John Turturro e Alessandro Nivola, The Next Room promette di essere un'intensa riflessione sulle relazioni umane, mantenendo il tocco visivo unico di Almodóvar.

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Il film La Chambre d'à Côté sarà proiettato nei cinema a partire dall'8 gennaio 2025.

Sinossi : Ingrid e Martha, amiche di lunga data, hanno iniziato la loro carriera lavorando per la stessa rivista. Quando Ingrid diventa una scrittrice di best seller e Martha una reporter di guerra, le loro strade si dividono. Ma anni dopo, le loro strade si incrociano di nuovo in circostanze preoccupanti...

L'ultimo film di Pedro Almodóvar, La stanzaaccanto, segna un passo ambizioso nella carriera del regista spagnolo. Premiato con il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 2024, questo dramma esplora temi universali come l'amicizia, la malattia e il diritto a morire con dignità. Interpretato da due icone del cinema, Tilda Swinton e Julianne Moore, il film si inserisce nella vena intimista di Almodóvar, con un tocco teatrale che fa molto discutere. Sebbene il film sia stato lodato per le sue interpretazioni e l'estetica raffinata, alcune scelte narrative e formali hanno lasciato alcuni spettatori a desiderare di più.

Martha(Tilda Swinton), una reporter di guerra affetta da un cancro in fase terminale, si riunisce alla sua amica di lunga data, Ingrid(Julianne Moore), una scrittrice specializzata in autobiografie. Ingrid è una donna perseguitata dalla paura viscerale della morte, che esplora nel suo ultimo libro. Paradossalmente, è proprio Ingrid, così poco preparata ad affrontare la fine della vita, ad accettare di accompagnare Martha nei suoi ultimi momenti. Questa dinamica, caratterizzata da apprensione, riluttanza ma soprattutto da un profondo amore, costituisce il cuore emotivo del film.

Dal punto di vista visivo, Pedro Almodóvar realizza un'opera di grande ricchezza. L'appartamento di Martha, immerso nella luce, è adornato da tele colorate che ricordano le opere dei maestri contemporanei. Questi tocchi vibranti contrastano con l'appartamento di Ingrid, decorato con mobili antichi trovati nei mercatini delle pulci, dimostrando il suo gusto per gli oggetti che raccontano storie. Infine, il culmine del film si svolge in una magnifica casa isolata in mezzo alla natura, dove Martha sceglie di porre fine alla sua vita. La casa, con la sua enorme terrazza e le sue sedie a sdraio che si affacciano su una rilassante foresta, diventa un luogo di tranquillità e introspezione, esaltato da una regia meticolosa.

Tilda Swinton e Julianne Moore offrono interpretazioni tecnicamente impeccabili, ma la loro recitazione sembra a volte troppo distante. Mentre i loro personaggi vivono situazioni strazianti, una certa freddezza emotiva impedisce allo spettatore di sentire pienamente il loro dolore. I dialoghi sono spesso esagerati e le attrici parlano direttamente alla macchina da presa, rompendo la quarta parete in un processo che destabilizza più che toccare.

Questa narrazione esplicativa indebolisce l'impatto emotivo. I personaggi ricordano il loro passato comune raccontando eventi vissuti insieme, dando l'impressione di parlare più al pubblico che a se stessi. Questa scelta, pur giustificabile da un punto di vista teatrale, ostacola l'immersione e limita l'empatia provata per i loro dilemmi.

Battute potenti come "I morenti dovrebbero avere il diritto di morire con dignità" e "Il mondo è assurdo e disumano" suonano più come dichiarazioni teatrali che come momenti di dialogo autentico. Questo approccio, pur coraggioso, contribuisce a dare l'impressione che la messa in scena sia un po' troppo intellettualizzata.

Il tema dell'eutanasia e del diritto a morire con dignità rimane più che mai attuale. Pedro Almodóvar lo tratta con sincerità, ma a volte adotta un prisma nostalgico che si scontra con la scottante attualità del dibattito. Alcune scene, come quella in cui Martha racconta di aver acquistato da un matematico una capsula per l'eutanasia sul dark web, sfiorano l'assurdo e indeboliscono la credibilità della trama. Questi dettagli offuscano una storia che avrebbe meritato un approccio più concreto.

Questo film piacerà soprattutto agli amanti del cinema d'autore, sensibili ai temi esistenziali e alle riflessioni intime sull'amicizia e sulla morte. Anche gli spettatori che apprezzano le opere introspettive, dove l'emozione nasce dai silenzi e dagli sguardi, troveranno pane per i loro denti. Chi ama l'opera di Pedro Almodóvar, con la sua impeccabile direzione artistica e i dialoghi cesellati, sarà sedotto da questo tuffo nell'intimità di due donne che si confrontano con l'ineluttabile. Tuttavia, gli spettatori in cerca di una narrazione fluida o di emozioni crude potrebbero essere scoraggiati dall'aspetto teatrale e distanziato del film.

Nel complesso, La stanza accanto è un film che divide. Se da un lato Pedro Almodóvar dimostra ancora una volta la sua padronanza dei codici visivi e la sua capacità di affrontare temi universali, dall'altro il film soffre di un'eccessiva teatralità e di dialoghi che suonano vuoti. Nonostante le lodevoli intenzioni e le rinomate attrici, l'emozione fatica a trasparire, lasciando lo spettatore ammirato ma distante.

La Chambre d'à côté piacerà agli appassionati di cinema introspettivo, con la sua riflessione su questioni etiche e la sua estetica meticolosa. Tuttavia, la sua regia troppo rigida e la sua goffaggine narrativa rischiano di allontanare una parte del pubblico.

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Informazioni pratiche

Date e orari di apertura
Dal 8 gennaio 2025

× Orari di apertura approssimativi: per confermare gli orari di apertura, si prega di contattare la struttura.
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