Inizialmente, era ferma intenzione del Comune di Parigi introdurre una zona a traffico limitato nel centro di Parigi nella seconda metà del 2022. Tuttavia, dopo aver annunciato un rinvio al 2024, è stato finalmente deciso di introdurre la restrizione dopo le Olimpiadi di Parigi 2024. In seguito a un decreto firmato giovedì 31 ottobre, la Zona a Traffico Limitato (ZTL ) dovrebbe entrare in vigore da lunedì 4 novembre 2024 nell'ipercentro della capitale. Secondo Le Parisien, i veicoli non potranno più transitare in questa zona della capitale a meno che non si fermino. Il decreto prevede una serie di eccezioni per le consegne, le visite mediche e i clienti di negozi, aziende, ristoranti e teatri. Il traffico di transito sarebbe specificamente mirato a questa misura.
L'obiettivo di questa zona è ridurre il traffico motorizzato, migliorando così la sicurezza stradale e la qualità dell'aria. Inoltre, mira a incoraggiare una migliore distribuzione dello spazio pubblico tra pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico. Secondo gli studi di impatto, l'introduzione della ZTL dovrebbe portare a una significativa riduzione del traffico nel centro di Parigi, con effetti positivi previsti sull'inquinamento e sul rumore. Le arterie principali, come l'Avenue de l'Opéra, dovrebbero registrare una significativa riduzione del traffico.
Per ricordare che nel 2019 la Francia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per non aver rispettato gli standard di qualità dell'aria. Di fronte a queste sfide ambientali, la ZTL sembra essere una risposta concreta per limitare il traffico di transito e promuovere modalità di trasporto più sostenibili nel 1°, 2°, 3° e 4° arrondissement di Parigi.
In termini pratici, cosa si farà per evitare il traffico di attraversamento? È previsto un sistema di segnaletica e di controlli. I controlli saranno effettuati all'uscita dalla zona, con un approccio iniziale incentrato sull'educazione. In seguito, sarà necessario dimostrare il proprio status di residente, ad esempio attraverso una carta di soggiorno già in possesso di alcuni cittadini, oppure dimostrare di appartenere a categorie esenti, come i fattorini o i negozianti. A lungo termine, potrebbe essere introdotta la videoregistrazione.