La passione di Dodin Bouffant, il nuovo film del regista Trần Anh Hùng, non è ancora uscito e già fa parlare di sé: dopo aver vinto il Prix de la Mise en Scène al Festival di Cannes, il lungometraggio è stato scelto per rappresentare la Francia agli Oscar, nella categoria miglior film straniero. Interpretato da Juliette Binoche e Benoît Magimel, il film celebra l'amore e la gastronomia. Il risultato sarà proiettato nelle sale l'8 novembre.
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La storia segue Eugénie, interpretata da Juliette Binoche, una cuoca eccezionale che lavora da 20 anni al fianco del famoso gastronomo Dodin, interpretato da Benoît Magimel. Nel corso del tempo, tra i due si sviluppa una storia d'amore, strettamente legata al comune amore per la gastronomia. Insieme, creano piatti deliziosi e saporiti che stupiscono i più grandi gourmet del mondo. Tuttavia, Eugénie, desiderosa di libertà, non ha mai voluto sposare Dodin. Così Dodin decise di farle un regalo unico: cucinare per lei.
È sempre intrigante scoprire un film francese di un regista di cultura straniera (Trần Anh Hùng è franco-vietnamita). Spesso si tratta di opere uniche, come nel caso de La passione di Dodin Bouffant. Fin dalla sequenza di apertura, il film affascina per la poesia e la generosità della sua regia. Per circa quindici minuti, con una coreografia impeccabile, Eugénie e Dodin preparano un banchetto di generosità omerica. La sequenza trasuda passione e vi farà venire fame!
Il cibo è al centro del nuovo film del regista vietnamita Trần Anh Hùng. Si potrebbe addirittura dire che è il protagonista. Intorno a loro gravitano Eugénie e Dodin, che vivono in un castello dove i pasti scandiscono la routine quotidiana e dove si sviluppa un delizioso flirt tra i due.
La messa in scena delle scene di cucina è estasiante, filmata come il lavoro di un orafo. Gli amanti della buona cucina ne saranno entusiasti! Ogni ingrediente è filmato come un prezioso manufatto e i personaggi di Binoche e Magimel trasmettono un grande amore attraverso il cibo.
La messa in scena è semplice, ma altamente evocativa e ricca di dettagli. È un cinema sensoriale al quale non si può rimanere indifferenti. Le consistenze, i suoni del cibo tagliato da un coltello a lama sottile. Il sound design è molto curato. È divertente vedere che la messa in scena è meticolosa quanto la cucina di Dodin. Il premio per la migliore regia è ampiamente meritato!
Tuttavia, si ha la sensazione che Trần Anh Hùng abbia talvolta difficoltà a dirigere i suoi attori, che non sono sempre precisi, ma il viaggio è quasi mistico, sia per i personaggi che per lo spettatore. Vorremmo quasi chiedere di più!
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