Dalla Francia alla Svezia, passando per il Cile, la Mongolia e il Canada, la data dell'8 marzo è nota a tutti. È una giornata di azione, sensibilizzazione e mobilitazione dedicata alla lotta per i diritti, l'uguaglianza e la giustizia delle donne. Si fa anche un bilancio dei progressi compiuti per e dalle donne. Ma da dove viene questa tradizione e perché è stato scelto l'8 marzo come simbolo della Giornata internazionale dei diritti della donna ?
Per comprendere meglio la storia e le origini della Giornata internazionale dei diritti della donna, dobbiamo risalire all'inizio del XX secolo. A quel tempo, in diversi Paesi europei e in tutto il mondo occidentale si moltiplicavano le lotte operaie e le manifestazioni delle donne che chiedevano il diritto di voto, migliori condizioni di lavoro e la parità tra uomini e donne.
L'idea della Giornata della donna nacque per la prima volta grazie a Clara Zetkin. Questa attivista socialista tedesca sollevò il tema nel 1910, in occasione della seconda conferenza internazionale delle donne socialiste tenutasi quell'anno a Copenaghen, in Danimarca. All'evento parteciparono non meno di cento donne provenienti da 17 Paesi, che approvarono all'unanimità la sua proposta di organizzare una Giornata della donna per promuovere la loro lotta per il diritto di voto.
Un anno dopo, nel 1911, diversi Paesi tra cui Austria, Danimarca, Germania e Svizzera decisero di celebrare la Giornata della donna. Un milione di donne scesero in piazza il 19 marzo, data che fa riferimento alla rivoluzione del 1848 e alla Comune di Parigi.
L'iniziativa prese piede anche in altre parti del mondo, tanto che le donne russe rischiarono di organizzare raduni clandestini l'ultima domenica di febbraio del 1913. Il movimento continuò quando, il 23 febbraio 1917 (8 marzo nel calendario gregoriano), le operaie russe decisero di lanciare uno sciopero generale a Pietrogrado (ex San Pietroburgo) chiedendo pane e pace. Queste manifestazioni diedero il via alla Rivoluzione bolscevica.
Ma è solo alla fine della Seconda guerra mondiale che le celebrazioni tradizionali della Giornata della donna si tengono in tutto il mondo l'8 marzo. La Giornata internazionale della donna è stata infine riconosciuta ufficialmente dalleNazioni Unite nel 1977.
Ma che dire della Francia? All'inizio del XX secolo hanno fatto notizia alcune lotte operaie guidate da donne. È il caso delle "Penn Sardines " (letteralmente "teste di sardine " in bretone) di Douarnenez. Con un lavoro faticoso e mal pagato, 2.000 di queste donne bretoni decisero di paralizzare le conserviere di sardine lanciando un grande sciopero nel novembre 1924, il primo vero sciopero delle donne in Francia. Dopo 46 giorni di lotta, le lavoratrici delle sardine ottennero finalmente la loro causa: un aumento di stipendio, il pagamento degli straordinari e la retribuzione del lavoro notturno. Da quel momento in poi, le "Penn Sardines " di Douarnenez divennero un simbolo delle lotte di classe condotte dalle donne.
Altri eventi importanti hanno indubbiamente segnato la storia dei diritti delle donne in Francia, come il diritto di voto e di eleggibilità delle donne nel 1944, la legge Neuwirth che autorizza la contraccezione nel 1967, la nascita del Movimento di Liberazione della Donna nel 1970 e la legge sull'aborto nel 1975. Solo l' 8 marzo 1982 François Mitterrand dichiarò finalmente la Giornata della donna, su iniziativa diYvette Roudy, allora ministro per i Diritti della donna.
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