Alcuni lo trovano bellissimo, altri gridano allo scandalo! Una cosa è certa: il monumentale tronco di Vuitton sulla famosa avenue des Champs-Élysées, che nasconde i lavori del primo hotel Louis Vuitton, non lascia indifferenti. Tanto meno i membri ecologisti del Consiglio comunale di Parigi e le associazioni SOS Paris e Résistance à l'Agression Publique (RAP), che sono determinati a far sentire la loro voce, come rivela Le Parisien.
Da quando è stato installato nel novembre 2023, questo enorme baule, che reca il famoso monogramma del marchio, ha nascosto i lavori per il primo hotel di lusso del marchio, la cui apertura è prevista per il 2027. Mentre alcuni passanti lo vedono come un'attrazione turistica, altri lo considerano "pubblicità illegale sotto mentite spoglie ". Gli oppositori ritengono che la struttura contravvenga alle norme sulle insegne pubblicitarie, soprattutto per le sue dimensioni e la durata della sua esposizione. Per questo motivo chiedono al sindaco di Parigi di rivedere l'autorizzazione concessa, altrimenti intendono adire le vie legali.
La città di Parigi considera questa installazione come un'insegna immobiliare temporanea, in conformità con le normative vigenti. Poiché l'edificio è un monumento storico classificato, gli Architectes des Bâtiments de France hanno dato la loro approvazione. Inoltre, questa installazione genererà per la Città un compenso di 1,7 milioni di euro per la durata prevista.
Questo dibattito si inserisce in una più ampia riflessione sul posto della pubblicità nello spazio pubblico parigino, in particolare in luoghi emblematici come gli Champs-Élysées. Gli ecologisti eletti sottolineano che la sovrabbondanza di pubblicità contribuisce a una cultura del consumo eccessivo e sminuisce la bellezza architettonica della città. Un altro esempio è l'Opéra Garnier, che è diventata un vero e proprio cartellone pubblicitario.
In attesa di una possibile decisione del tribunale, il gigantesco baule di Louis Vuitton continua ad attirare l'attenzione di passanti e turisti, diventando suo malgrado il simbolo di un dibattito tra valorizzazione commerciale e conservazione del patrimonio urbano.
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