Oltre ai cinque anelli olimpici, ciascuno destinato a rappresentare un continente, l'inno olimpico è il più antico simbolo dei Giochi olimpici moderni. Creato dal compositore greco Spýros Samáras su testi del poeta greco Kostís Palamás, l'inno ha dato un'identità musicale ai primissimi Giochi dell'era moderna, le Olimpiadi di Atene del 1896.
Quando fu creato l'inno, Spýros Samáras era già famoso a livello internazionale: le sue opere erano state rappresentate in tutte le principali città d'Europa e del Medio Oriente, e la sua opera Flora Mirabilis era stata rappresentata alla Scala di Milano (secondo Olympics.com).
Da allora, l'inno olimpico viene suonato a ogni cerimonia di apertura, regalando un momento emozionante, come è accaduto alla cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi 2024.
Scritto dal poeta greco Kostís Palamás, come già annunciato, che ha scritto il testo del nuovo inno olimpico. Ecco la traduzione in francese:
Spirito antico ed eterno, augusto creatore, di bellezza, grandezza e verità Scendi qui, appari, risplendi come un lampo, nella gloria della terra e del tuo cielo.
Nella corsa e nella lotta e nel peso di nobili giochi illumina lo slancio, prepara la corona fatta dal ramo immortale, e dà al corpo la forza dell'acciaio e della dignità.
Le campagne, le montagne, i mari risplendono intorno a te, come un grande tempio fatto di porpora e bianco, e nel tempio entrano tutti i popoli per prostrarsi davanti a te, spirito antico ed eterno.
L'inno olimpico viene suonato anche quando il titolo di campione olimpico viene conquistato da atleti che gareggiano sotto una bandiera neutrale o come parte dellasquadra olimpica dei rifugiati!