Presto potremo giocare ai videogiochi senza controller, semplicemente pensando? Questa domanda, un tempo relegata nel regno della fantascienza, è diventata di recente il fulcro di una serie di progetti di ricerca scientifica e tecnologica. Aziende come Neurable e laboratori universitari in Svizzera stanno sviluppando interfacce cervello-macchina che integrano il controllo neurale nell'esperienza videoludica. Questa tecnologia si basa su sensori elettroencefalografici (EEG) e algoritmi di apprendimento automatico che interpretano i segnali cerebrali in comandi utilizzabili.
Le prime prove concrete di videogiochi controllati dal pensiero risalgono a diversi anni fa. Nel 2017 la start-up Neurable ha presentato Awakening, un gioco di realtà virtuale compatibile con le cuffie HTC Vive. In esso, il giocatore assume il ruolo di un personaggio detenuto in un laboratorio governativo e deve utilizzare le abilità telecinetiche per fuggire. L'interfaccia neurale diretta consente di selezionare e manipolare gli oggetti solo attraverso la concentrazione e l'attenzione visiva.
Secondo Ian Hamilton, giornalista di Upload, che ha testato l'esperimento,"l'oggetto a cui stavo pensando si è mosso da solo davanti a me". Nel frattempo, come riportato daEuronews, i ricercatori svizzeri dell'Istituto Federale di Tecnologia di Zurigo hanno sviluppato un sistema che consente alle persone paralizzate di giocare ai videogiochi utilizzando una cuffia dotata di sensori EEG.
L'integrazione delle interfacce cervello-macchina nei videogiochi apre una serie di possibilità. Per i giocatori, questi sistemi potrebbero offrire una maggiore immersione, consentendo loro di interagire con il mondo di gioco in modo più naturale. Sono anche un'interessante soluzione di accessibilità per le persone con disabilità, in particolare per quelle con gravi problemi motori.
Sviluppando interfacce adattate, i ricercatori sperano di offrire ai giocatori tetraplegici un nuovo modo di divertirsi con i videogiochi. Tuttavia, i dispositivi attuali rimangono limitati in termini di precisione e fluidità e la loro adozione di massa nel settore dei videogiochi è ancora incerta.
Nonostante il crescente interesse per queste tecnologie, la loro introduzione sul mercato su larga scala rimane una sfida. Per il momento, i giochi che incorporano il controllo del pensiero sono ancora allo stadio di prototipo o di dimostrazione in laboratorio. Ramses Alcaide, CEO di Neurable, descrive queste interfacce come i"prossimi mouse cerebrali" della realtà virtuale, ma il loro lancio sul mercato dipenderà dalla capacità degli sviluppatori di migliorarne l'affidabilità e ridurne il costo. L'accettazione da parte del grande pubblico potrebbe dipendere anche dall'evoluzione delle interfacce utente, che dovranno essere più intuitive e accessibili. Ma chi non ha mai sognato di muovere gli oggetti, anche virtuali, con il pensiero? ?
Il controllo neurale dei videogiochi è un'innovazione promettente, ma ci sono ancora ostacoli da superare prima che diventi uno standard nell'industria dei giochi. I recenti progressi mostrano un certo potenziale, ma ci vorrà del tempo prima che queste tecnologie siano pienamente operative e ampiamente disponibili. Per il momento, rimangono principalmente confinate nei laboratori e nelle dimostrazioni tecnologiche. La speranza è eterna, come si suol dire.
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