Il progressive metal è stato sotto i riflettori domenica 12 febbraio a Parigi. A poco più di due anni dalla loro ultima esibizione nella capitale, la band norvegese Leprous era già tornata nella Città della Luce con uno spettacolo tutto da scoprire, questa volta a La Salle Pleyel.
Prima di trovare la voce unica diEinar Solberg dal vivo, il pubblico parigino ha avuto diritto non a uno, ma a due concerti di apertura. Le ostilità sono iniziate alle 19.00 con Kalandra. Il gruppo, guidato dalla cantante Katrine Stenbekk, suona musica folk nordica e malinconica. Un insieme morbido e potente, trasportato dalla voce eterea di Katrine.
Continuiamo le nostre scoperte musicali con Monuments. Originaria della Gran Bretagna, questa band progressive metal ha già pubblicato quattro album, l'ultimo dei quali è"In Stasis". Il gruppo non è nuovo al palcoscenico e il cantante sembra essere a suo agio. Andy Cizek, cantante della band dal 2019, è un vero animale da palcoscenico.
Con il suo fisico di classe, l'artista si fa notare in modo notevole e ci fa sentire rivelando non meno di 3 voci diverse, tra cui grunt e screamo. Che vi piaccia o meno lo stile metalcore del gruppo, dovete ammettere che la band ha offerto una performance di rara energia, ideale per riscaldarsi prima del tanto atteso show dei Leprous.
Alle 21.00 Leprous sale sul palco della Salle Pleyel. Accompagnati per l'occasione dal talentuoso violoncellista Raphael Weinroth-Browne, i 5 norvegesi ci hanno deliziato con una ricca scaletta composta solo da successi, ma anche da una bella scenografia scandita da un bel gioco di luci e dalla voce sempre perfetta diEinar Solberg. Perché i Leprous sono una di quelle poche band che possono essere riconosciute grazie alla firma vocale del loro leader. La voce di Einar è un misto di voce chiara e growl che ci trasporta fin dalle prime note. Il cantante, che occasionalmente suona anche dietro al sintetizzatore, cattura l'attenzione del pubblico con il suo innegabile carisma. Anche l'esecuzione del batterista Baard Kolstad è impressionante, con ritmi incalzanti, ma sempre padroneggiati.
E poi, naturalmente, ci sono i brani di Leprous, la cui musica è inclassificabile. Va detto che le influenze sono numerose e diverse, spaziando dal rock progressivo al jazz e al metal puro. Quella sera, la band nordica ha reso onore a diversi dei suoi precedenti album, compreso l'ultimo,"Aphelion", suonando ad esempio "Have You Ever?" come brano di apertura, l'eccellente "Running Low " o la sublime "Castaway Angels " dedicata agli ucraini. L'euforia sale di nuovo quando Leprous suona l'orecchiabile "From the Flame ", l'ammaliante "Below " e la potente "Slave ".
Sul palco, Einar Solberg non esita a parlare di tanto in tanto, come quando rivela le poche parole che conosce in francese, "fourmilière ", "ornithorynque " e "marmotte ".
Per chiudere in bellezza questo set di un'ora e mezza, i Leprous scelgono di terminare con "The sky is red ", una gustosa canzone metal di oltre 10 minuti! Euforico, a tratti ammaliante e davvero rinvigorente... questo concerto dei Leprous alla Salle Pleyel dimostra quanto questa band norvegese sia ormai uno dei gruppi imperdibili della scena metal!
Promemoria
Posizione
Salle Pleyel
252 Rue du Faubourg Saint-Honoré
75008 Paris 8
Informazioni sull'accessibilità
Accesso
M°Ternes
Sito ufficiale
www.leprous.net