Ken Scott, regista di commedie di successo come Starbuck, torna con Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan, una commedia drammatica che mescola emozione e umorismo. Tratto dal romanzo autobiografico di Roland Perez, il film racconta la storia dell'incrollabile determinazione di una madre a dare al figlio una vita eccezionale, nonostante un handicap alla nascita. Leïla Bekhti interpreta con intensità Esther, la madre coraggiosa, mentre Jonathan Cohen presta il suo carisma a Roland, suo figlio. Con la presenza iconica di Sylvie Vartan, Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan è un'ode all'amore materno e alla resilienza.
Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan sarà proiettato nei cinema a partire dal 19 marzo 2025.
Sinossi : Nel 1963, Esther dà alla luce Roland, il figlio più piccolo di una famiglia numerosa. Roland nasce con un piede torto che gli impedisce di stare in piedi. Contro il parere di tutti, la donna promette al figlio che camminerà come tutti gli altri e avrà una vita favolosa. Da quel momento, Esther farà di tutto per mantenere la promessa. Attraverso decenni di difficoltà e miracoli della vita, questo film è la storia di un destino incredibile e dell'amore più grande che esista: quello di una madre per il proprio figlio.
Con Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan (Mia madre, Dio e Sylvie Vartan), il regista quebecchese Ken Scott(Starbuck, Un peu, beaucoup, aveuglément) ha creato una commedia-dramma dal sapore nostalgico, interpretata da una magistrale Leïla Bekhti e da un inaspettato Jonathan Cohen in un ruolo più contenuto. Ispirato a fatti realmente accaduti, il film è un adattamento dell' omonimo romanzo di Roland Perez, una cronaca intima in cui l'autore racconta il proprio percorso segnato dalla visione che la società ha della sua disabilità e dal suo incrollabileamore materno. Il film ci riporta agli anni '60, nel cuore di una famiglia numerosa, dove Esther Perez, una madre tanto amorevole quanto invasiva, si rifiuta di accettare che suo figlio Roland, nato con il piede torto, sia condannato a una vita di sofferenza. Sulle note della musica yéyé e di uno slice-of-life slapstick, questo racconto iniziatico esplora la resilienza e la forza dei legami familiari.
Costruito in due parti distinte, Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan segue il ritmo della vita stessa. La prima metà del film, ambientata negli anni Sessanta, è un'esplosione di colori,energia e musica. Ken Scott cattura il fermento di un'epoca segnata dall'ottimismo, dagli ideali e dal fervore popolare attorno a figure emblematiche come Sylvie Vartan, vera e propria icona per il giovane Roland.
Il film si sposta gradualmente verso un tono più introspettivo quando l 'adulto Roland prende in mano la narrazione. Mentre l'effervescenza dei primi tempi era sottolineata da un montaggio dinamico, la seconda metà adotta uno stile più sobrio, concentrandosi nuovamente sui personaggi e sui loro dilemmi interiori. È a questo punto che appare la stessa Sylvie Vartan, che incarna un potente simbolo del sogno e della resilienza del giovane Roland.
Più che una cronaca familiare, Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan esamina la forza del legame madre-figlio. Esther, interpretata da una Leïla Bekhti imperiale, è un personaggio al tempo stesso solare e soffocante. Con la sua socievolezza e il suo amore incondizionato, rifiuta di accettare l'idea che suo figlio possa essere disabile, sfidando i medici e le convenzioni per offrirgli una vita dignitosa.
Ma al di là del suo impegno, Esther è anche un vortice comico. La sua capacità di imporre la sua visione delle cose dà vita a scene esilaranti. Il film è davvero divertente, con dialoghi incisivi e un'energia comunicativa che ricorda le grandi commedie popolari.
Jonathan Cohen, benché più noto per i suoi ruoli comici, è commoventemente accurato nel ruolo dell'adulto Roland. Il suo duetto con Leïla Bekhti funziona meravigliosamente, la loro complicità rafforza l'impatto emotivo del film. E come un filo conduttore, la musica accompagna la loro relazione, oscillando tra jazz, pop e yéyé rock, con un posto speciale per Sylvie Vartan, le cui canzoni risuonano come le madeleine di Proust.
Questo film piacerà senza dubbio agli appassionati di commedie-drammatiche sincere e calorose. Se vi piacciono i drammi familiari come La Vie est un long fleuve tranquille o le storie nostalgiche come La Famille Bélier, amerete questo tuffo negli anni '60 e la sua ode all'amore materno.
D'altra parte, se siete alla ricerca di una commedia puramente leggera, Ma Mère, Dieu et Sylvie Vartan (Mia madre, Dio e Sylvie Vartan ) potrebbe lasciarvi con la voglia di fare di più, soprattutto nella sua seconda parte più pacata.
Divertente, tenero e luminoso, Mia madre, Dio e Sylvie Vartan riesce nella sfida del cinema popolare intelligente. Ken Scott si destreggia abilmente tra commedia e dramma, senza mai scadere nel pathos o nella caricatura.
Sebbene alcuni possano rimpiangere una seconda parte più convenzionale, l'emozione rimane onnipresente, sostenuta da una recitazione notevole e da una regia meticolosa.
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