La fine del mondo, letteralmente
A 18.000 km da Parigi, a Teahupo'o, nel sud di Tahiti, la strada si arresta bruscamente. Fa addirittura un'inversione a U intorno a una rotonda abbellitá da un'"opera d'arte". Una grande onda verde smeraldo che minaccia di abbattersi su un longboard. Vi si leggono i nomi degli dei viventi del surf che scrivono la leggenda di Teahupo'o anno dopo anno.
Questa è "l'onda più pericolosa del mondo". L'avvertimento è scritto a lettere rosse su un cartello piantato sul bordo della spiaggia. Nei tempi passati, i capi tahitiani lo usavano per dimostrare la loro superiorità e il loro status divino.
Le onde scrosciano a 400 m dalla riva, proprio dietro la barriera corallina. Papeete dista 60 km. Ma qui siamo "sulla penisola", come dicono i locali per dimostrare che non appartengono allo stesso mondo. Vista dall'alto, sembra la pinna di coda del grande pesce formato dall'isola di Tahiti.
Il surf alle Olimpiadi
Il 3 agosto 2016, il Comitato Olimpico Internazionale ha votato per l'inclusione del surf nella lista dei cinque nuovi sport da inserire nei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
I surfisti eseguono manovre e trucchi su un'onda e vengono valutati da cinque giudici in base alla varietà delle sequenze, al tipo di trucchi eseguiti e alla loro difficoltà. I punteggi dei giudici tengono conto anche della velocità, della potenza e della fluidità dei surfisti.
Teahupo'o: un luogo famoso in tutto il mondo
Le onde di Teahupo'o si infrangono con grande potenza, accentuata dalla barriera corallina che sorge improvvisamente dal fondo dell'oceano, riducendo il livello dell'acqua da diversi metri a 80 cm.
Ammirato e temuto, dal 1997 questo spot ospita una tappa del campionato mondiale di surf su onde alte fino a 10 metri. Autentici mostri d'acqua rinomati per la loro forma tubolare! La sfida per il surfista è scivolare dentro e fuori prima che le fauci si chiudano. Nel 2000 si decise di istituire delle pattuglie di moto d'acqua per "raccogliere" i campioni che uscivano dal rullo prima che si impalassero sulla barriera corallina... Chi affronta l'onda polinesiana è un esperto. Il tubo sembra perfetto, ma il minimo errore può essere fatale". In tahitiano, tea-hu-poo significa "montagna di teschi".
Alcuni surfisti partono avvantaggiati, come il campione olimpico in carica Italo Ferreira, il tre volte campione del mondo Gabriel Medina e altri olimpionici come l'americana Caroline Marks e la brasiliana Tatiana Weston Webb.
I qualificati francesi sono Johanne Defay, Vahiné Fierro, Joan Duru e Kauli Vaast. Tutti e quattro stanno mettendo a punto la loro preparazione per la stagione a Tahiti.
Soprattutto la polinesiana Vahine Fierro ha appena vinto il Tahiti Pro_Teahupo'o, mercoledì 29 maggio, in vista delle Olimpiadi del 2024 (Parigi). E se la Francia vincesse anche delle medaglie nel surf olimpico?
Articolo scritto da Phil Fogg