La coppia Rémi Poulain e Anthony Rivière è di nuovo all'opera. Dopo L'Escudella, un grazioso indirizzo a due passi da Les Invalides, che ha riscosso un meritato successo, si spostano ora sulla Rive Gauche con un nuovo ristorante, L'Evadé, in un quartiere tutto sommato un po' più vivace dello spocchioso 7° arrondissement: SoPi.
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Menu di Capodanno 2025 a L'Evadé120€/persona, bevande escluseAmuse-bouche
Antipasto Ostriche in camicia "Maison Gillardeau", mela verde, sedano rapa, borragine
Pesce Carpaccio di capesante, caviale Osciètre Prestige, crescione, crème crue, lime
Carne Pollame di Bresse ripieno di tartufo Melanosporum, salsa di foie gras, mela Darphin
Dessert Vaniglia del Monte Bianco, pera, gelato alle castagne arrostiteMignardises
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Con un nome degno di un film di Melville, L'Evadé prende il nome dalla strada in cui si apre, onorando la memoria di Bertrand Clauzel, ufficiale dell'esercito francese. Profondamente legato a Napoleone, Clauzel si adoperò per organizzare la sua fuga nonostante si trovasse negli Stati Uniti, costretto all'esilio. Questa eccezionale fedeltà ha ispirato il nome del ristorante.
L'arredamento è segnato dal passato, con travi e pietre a vista, un'atmosfera accogliente e un servizio attento. Sebbene lo chef Poulain abbia lavorato in strutture di prestigio(L'Auberge des Saints Pères, il Prince de Galles, il Laurent, la Tour d'Argent), è con le"tecniche gastro" ma coni "prodotti da bistrot" che intende stupire il suo pubblico a L'Evadé. In breve, cucina bistronomica+. Bingo!
Ogni antipasto, ogni piatto, dimostra la formazione da haute-cuisine dello chef, sia che si tratti di una tecnica padroneggiata (le cremose sfere di tuorlo d'uovo che accompagnano i porri affumicati e la cecina; 14 euro), sia che si tratti di un abbinamento audace ma meticoloso (anatra, rapa, pera, tonka, e perché no?), sia che si tratti di una tecnica di cottura che ci si aspetta sia dietro l'angolo e che invece si rivela un successo (favolose animelle con una croccantezza pazzesca ma un cuore di burro; 46 euro).
Lo chef conosce anche i suoi (grandi) classici da bistrot, come questa pâté-croûte di pollame, maiale, foie gras e nocciole (17 euro) o questo purée da urlo - stiamo pesando le parole - scavato da un vulcano infantile da cui fuoriesce un diabolico succo di carne, che non ha nulla da invidiare al famoso purée di Robuchon.
Tutto questo è disponibile a pranzo, à la carte, con un menu antipasto/portata principale o portata principale/dessert (35 euro) e un menu antipasto/portata principale/dessert (39 euro). Per la cena, i menu di cui sopra costano 44 o 52 euro, mentre il menu degustazione, disponibile anche a pranzo, costa 60 euro (100 euro con abbinamento di vini e pietanze).
Insieme ad Anthony Rivière, proprietario del ristorante, Rémi Poulain ha messo a punto una carta dei vini che combina grands crus e vini di produttori indipendenti, oltre a una selezione di circa quaranta rari whisky scozzesi, irlandesi e giapponesi.
Un nuovo indirizzo confidenziale che riscalda il corpo e l'anima in questi tempi freddi.