Trente-Trois, un discreto ristorante stellato Michelin nascosto all'interno dell'hotel Maison Villeroy

Per scoprire il segreto del riservato ristorante Trente-Trois, bisogna entrare nell'altrettanto discreto hotel Maison Villeroy, a due passi dagli Champs-Elysées. Come questo palazzo tascabile, con solo undici camere e appartamenti nello stile di una casa privata, il ristorante serve solo pochi coperti a pranzo e a cena, nell'intima sala da pranzo rivestita in legno dell'hotel boutique.

Orchestrato dallo chef Sébastien Sanjou, il Trente-Trois ha ottenutouna stella Michelin nel gennaio 2021. Il menu del pranzo è concepito per essere accessibile, con un menu antipasto/portata principale o portata principale/dessert a 60 euro e un menu antipasto/portata principale/dessert a 75 euro. A pranzo e a cena, i clienti possono anche optare per menu più lunghi, con 4 portate (110 euro) e 6 portate (140 euro).

Dietro i fornelli, lo chef Jonathan Rubat crea una cucina francese classica, ben eseguita e che segue il ritmo delle stagioni. Si parte con un tris di amuse-bouche sotto forma di crostate: tortino di piselli con scaglie di grano saraceno; tortino di riso soffiato, uovo mimosa, cipolla e olive sottaceto; tortino di carote, scaglie di nocciole e parmigiano.

Poi ci sono gli asparagi verdi di Provenza, che avremmo voluto più generosi, con acetosa, latte di pecora e tuorlo d'uovo candito; il granchio di Roscoff, sgusciato su un letto di piselli alla menta e ricoperto da una delicata gelatina di granchio; asparagi bianchi (di Ventoux) con béarnaise iodata e crostacei; eagnello da latte dei Pirenei, per un tocco di carne, accompagnato da aglio selvatico, fave e pommes grenaille.

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Gli asparagi e i piselli freschi sono indubbiamente di stagione, così come il rabarbaro e le fragole, che si esprimono rispettivamente in un dessert con burrata e ibisco e nell'altro con un abbinamento che funziona a meraviglia: capsicum, burrata e basilico.

Prima del dolce (che è dolce al punto giusto), facciamo un salto ai formaggi di fattoria di Martine Dubois, tra cui un Trappe Échourgnac dal meraviglioso sapore di nocciola.