Vesper, lo straordinario ristorante Nikkei di Lucas Felzine

Uno dei nostri preferiti di quest'anno è Vesper, il ristorante del gruppo Fitz di Guillaume Benard, che continua ad espandersi sulla Rive Gauche. Dopo Abstinence e Fitzgerald, tocca a Vesper mostrarci di che pasta è fatto. E che piacevole sorpresa! Ma prima di parlarvi della cucina dello chef Lucas Felzine, che ci ha assolutamente conquistati, parliamo di un altro punto fondamentale del Vesper: l'incredibile arredamento.

Opera dell'architetto spagnolo Lazaro Rosa Violan, al suo primo indirizzo in Francia, il Vesper è diviso in due aree distinte, una luminosa e dorata con l'imponente e lungo bar centrale e la cucina che si apre sulla sala da pranzo con il barbecue giapponese, l'altra più sobria, con le sue banquettes in velluto e la carta da parati con motivi vegetali e floreali, che invita a prendersi un momento per sé.

Il nome Vesper deriva da un cocktail che in latino significa "sera". Non c'è dubbio che questo nuovo locale abbia un' atmosfera festosa e si propone di combinare gastronomia e festeggiamenti. Oltre a un programma musicale tutto al femminile e a dj set serali, il ristorante vanta anche un fornitissimo bar gestito dalla barista Agathe Potel. Le bevande creative si abbinano perfettamente alla cucina fusion di Lucas Felzine.

Lo chef, che ha lavorato nelle cucine di William Ledeuil, Alain Passard e dello Shangri-La, torna alla cucina del suo cuore con un menu nikkei, una cucina nata dalla gastronomia peruviana e influenzata dalle grandi migrazioni giapponesi. È una cucina fusion che non sorprende trovare tacos, guacamole e lacca teriyaki, pancia di maiale e umeshu o nigiri di salmone e jalapenos.

Per rendere ancora più piacevole il nostro soggiorno, il ristorante Vesper vanta una bella terrazza, spaziosa, verde e in parte coperta, il luogo ideale per trascorrere alcuni deliziosi momenti primaverili-estivi. Comodamente seduti sotto il caldo parigino, potrete lasciarvi trasportare dalle ispirazioni del menu e dai buoni consigli del team. Iniziate con uno dei piatti forti dello chef, i favolosi gyoza di anatra alla pechinese (18 euro), immersi in un brodo speziato con curry peruviano e salsa vergine giapponese.

Ci prendiamo la libertà di avventurarci nel menu sushi, maki e sashimi, opera dello chef giapponese Mitsuo Miyauchi, per assaggiare il nigiri salmon el fuego (14 euro a coppia), uno dei migliori sushi che abbiamo assaggiato a Parigi negli ultimi anni. Il riso è cotto alla perfezione e sa di je-ne-sais-quoi, mentre il relish e i jalapenos apportano la giusta dose di fuoco al palato.

I due piatti che seguono sono di altissimo livello. Da un lato, il polpo alla brace (32 euro) glassato con spezie e accompagnato da olive peruviane intere e da una salsa con un potente sapore di olive; dall'altro, la bistecca di manzo wagyu (42 euro), da far sciogliere in bocca, da intingere alternativamente in una salsa di arachidi, in una salsa wasabi al prezzemolo e in una salsa di jalapenos. Meraviglioso!

Per accompagnare questi due splendidi animali, non dimenticate i contorni: sono come piccoli piatti a sé stanti, serviti in modo così generoso. Scegliete le pommes grenaille, confit à l'achiote, con la loro salsa huancaïna (8 euro), ma soprattutto le ottime verdure di stagione in tempura con la loro vinaigrette alla senape di arachidi (10 euro).

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Per concludere un pranzo già ricco di sapori e di scoperte, ci rinfreschiamo la pancia con due gelati (8 euro) preparati al momento, con i gusti più originali: sidro e pepe. Torneremo per il resto del menu, che ci porterà lontano, molto lontano. Questo è certo.